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7 cose che ho capito su queste elezioni

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7 cose che ho capito su queste elezioni

«La sinistra, con questa comunicazione, non vincerà mai»

Francesco Oggiano
Sep 22, 2022
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7 cose che ho capito su queste elezioni

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Ciao a tutti/e!
Allora domenica si vota! Io sono stanchissimo ma felice. È stato un settembre pieno di eventi dal vivo e cose belle, perché settembre è sempre un mese di costruzione di ricordi, come cantano i Kingston Trio nella loro dolcissima Try to remember.

Momento Buongiornissimo Kaffè a parte, le campagne elettorali sono sempre una delle cose più belle del decennio per chi segue l’attualità. La più bella che abbia mai seguito credo sia stata quella del 2018, forse perché c’era più competizione tra i partiti. Ero a Vanity Fair e con la mitica Serena Danna - oggi vicedirettrice di Open - sparecchiammo tutto. Pezzo più divertente: quello in cui provai a candidarmi alle primarie online del Movimento 5 Stelle.

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Questa campagna è stata tutto sommato poco imprevedibile, ma qualcosa l’ho capita comunque.

  1. Il più abile su TikTok mi è sembrato Giuseppe Conte.

    Musica metallara, sottotitoli efficaci, grafiche accattivanti, pillole video gustose, 3,5 milioni di like.

  2. Il più abile su Twitter, Carlo Calenda.
    Uno che, non potendosi prendere spazi troppo grossi sui media tradizionali viste le basse percentuali di partenza, ha eletto come suo quartier generale il social più frequentato dagli addetti ai lavori e dai giornalisti. Ed è riuscito così a emergere mediaticamente come un contendente quasi alla pari con i più grossi.

  3. Le sfide tra i candidati sono scomparse.
    Giorgia Meloni è stata abile a gestire il vantaggio, calibrando con parsimonia le sue uscite (salvo qualcuna infelice come quella sullo stupro di Piacenza). Ha fatto un confronto su Corriere.it con Enrico Letta, che tutto sommato è stato dimenticabile e ininfluente. Quindi perfetto per lei.

  4. Il centro-sinistra ha un problema di comunicazione grande quanto una casa.

    In due mesi di campagna elettorale il Pd non è riuscito a veicolare uno slogan, una misura bandiera, una proposta, un carattere, un personaggio, un leader, un sogno, una narrazione che fosse una con un minimo di incisività.

    Al di là di come la si pensi politicamente, al di là di chi vincerà, abbiamo tutti interesse che tutte le parti politiche - di governo od opposizione - riescano a far arrivare i propri messaggi, promesse e proposte a quanti più elettori e nel modo più efficace e preciso possibile, per avere un’opinione pubblica sempre più informata e consapevole al momento del voto. Per questo credo che, dopo una possibile e probabile batosta elettorale, i dirigenti del Pd debbano chiudersi in una stanza e riflettere seriamente sulla loro comunicazione. Parafrasando un Nanni Moretti di inizio anni 2000 che bastonò D’Alema & Co., «Con questi comunicatori non vincerete mai…».

  1. Gli influencer non hanno lottato molto.

    Al netto di qualche singolo messaggio, non hanno avviato particolari campagne o dettato particolarmente l’agenda. Forse perché hanno sentito il risultato già scritto. Anyway, credo abbiamo al massimo rafforzato i voti già esistenti, piuttosto che averli modificati.

  2. I direttori creativi di moda invece stanno iniziando a farlo.

    Mi hanno molto colpito invece gli appelli di Donatella Versace («Proteggiamo i diritti acquisiti») e di Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino. Uno da sempre di sinistra, che ha fatto un post parecchio di lotta, a partire dall’immagine di copertina.

pppiccioli
A post shared by Pierpaolo Piccioli (@pppiccioli)
  1. Non ci sono state grosse fake news o scandali

    (a parte la vicenda Richetti, su cui bisogna fare luce e che non riguarda neanche i principali partiti). Possiamo dirlo? I giornali tutto sommato hanno lavorato bene.


Vi lascio qualche spunto per prepararvi alla maratona Mentana!

  • Qui ci sono le storie personali dei 21 reporter politici del New York Times che hanno coperto le elezioni del 2020.

  • Un’app per creare il tuo partito con l’AI

  • Wag the Dog. Film sulla comunicazione politica.

  • Meloni e Letta, due storie. Puntata pazzesca di Marco Damilano. Cosa più bella: il primo comizio importante di Giorgia Meloni.

  • Il New York Times che racconta le tasse non pagate per due decenni dal buon Trump. Cosa più bella: non c’è una singola parola di troppo.

  • Cos’ho imparato lasciando il giornalismo per la politica. «Don’t abuse your contacts».

  • Il database delle bugie di Trump, a cura del Washington Post.

  • I demoni di Salvini, un podcast sull’inchiesta di Claudio Gatti sui legami tra Lega ed estrema destra.


🚨 NEW 🚨 La domanda della settimana

Visto che dopo ogni newsletter ricevo diverse domande in mail (a cui rispondo SEMPRE. just to point it out), mi sono detto: tanto vale che le rendiamo pubbliche.

Ogni giovedì mi confronterò con una vostra curiosità sul lavoro e sulla comunicazione: che siano contratti, dinamiche del lavoro, opportunità, consigli, creatività, e così via. Ovviamente - a meno di esplicita richiesta - manterrò le domande anonime per tutelarvi. Partiamo con questa!

FROM: Alberto
SUBJECT: Brand personale?

Sto pensando di diventare freelance. Dove parto per costruire il mio brand personale e trovare i miei punti di forza? 

RE: Brand personale?

Mmm anzitutto ti sono vicino. 
Ho letto un sacco di cose sul «brand personale» scritte da pseudoguru Usa. Ma la cosa più rivelatrice e concreta l’ho letta in un articolo su Medium che ora non ricordo. Faceva più o meno così: 

«Il brand personale consiste semplicemente in quello che fai». 

Punto. Non concentrarti sui contatti, la grafica, la simpatia, quello che le persone dicono di te, le tecnicalità dei social. Fai cose fighe, utili per qualcun altro, e senza accorgertene starai costruendo il tuo brand. Da qui la risposta per trovare i tuoi punti di forza, che rubo da Casey Newton: 

«Trova la tua ossessione e coltivala». 

Prendi l’argomento che pensi pure sotto la doccia, e attorno a quello costruiscici progetti  e nuovi format da distribuire sulle varie piattaforme. Da una parte starai costruendo un punto di forza, dall’altra il tuo brand. 

E in bocca al lupo!

Esprimete pure le vostre curiosità rispondendo direttamente a questa mail!

Fammi una domanda


🙌 Pezzi belli belli

🎮 Vi dicolo solo il titolo fantastico: «Emily Ratajtovsky possiede questo articolo».

🤬 Un thread pucciosissimo sulla storia della bestemmia, dagli Egizi a oggi.

🧶 Sto in fissa con Vasco ‘sti giorni, perciò eccovi le sue 14 migliori canzoni.

😱 Il fondatore di Rolling Stone parla della sua vita da fondatore di Rolling Stone. Tipo quando dormì con Mick Jagger, o cedette il biglietto per l’ultimo concerto dei Beatles per un po’ di Lsd.

🗃 50 bias cognitivi in un’immagine. Tipo l’effetto Ikea.


⚒ Tools & How-to

Musica per farvi lavorare bene. A proposito, c’è sempre la nostra Songs for new ideas, playlist Spotify per sviluppare la creatività!

Text sniper, per estrarre testo da immagini o video e risparmiarsi lo sbatti.

Massì, teniamo un diario personale online.

Reeder è un’app intramontabile per leggere tante cose in un unico posto.


💵 Work

Pambianco cerca un Videogiornalista.

Outdoor magazine un Redattore.

Omnicom un Digital coordinator.

Auge vuole un Copywriter.

Bcube pure.


È tutto!
Buon voto!

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