Ben ritrovati/e nel 2023.
Alle 9.30 se volete parliamo un po’ su Radio Capital di Sociability e di come i social stanno cambiando l’attivismo!
Digital Journalism ha vinto come miglior newsletter 2022 ai Technicismi Award, che vi consiglio di leggere perché offrono ottimi spunti come l’intera newsletter!
Io continuo l’esperimento di alzarmi alle 6 del mattino (settimana andata molto molto male). Ci farò un articolo per farvi sapere com’è finita.
Ieri ho girato l’ultimo ciak di un progetto parecchio interessante di cui vi parlerò dal 27 gennaio.
Credo che gennaio sia il mese più triste (change my mind), ma mi piace quel senso di nuovo inizio che ogni nuovo anno porta con sé.
Perciò, iniziamo con alcune previsioni più interessanti che ho visto in giro sull’anno che ci aspetta. Daje!
Gli influencer continueranno a parlare d’attualità
Un bel report realizzato da The Fool (sull’eredità del #MeToo nella Rete italiana) e che ho potuto vedere in anteprima mostra come negli ultimi 5 anni dalle violenze sessuali le discussioni in rete si sono allargate verso tematiche più generaliste nell’ambito della giustizia sociale e i diritti sociali. Nello scenario europeo gli utenti italiani sono quelli più desiderosi di contenuti dei loro influencer preferiti verso le tematiche di giustizia sociale. Finché non arriverà la stanca, credo che i creator continueranno a fare incursioni sui temi più sociali.
L’engagement delle news tornerà ai livelli prepandemici.
Il picco è stato toccato nel 2020, tra pandemia ed Elezioni Usa. Dopo, è ricominciato il calo. Secondo Newwhip, nel 2022 le interazioni social degli articoli Usa sono crollate del 14%. «La News avoidance sta crescendo, complice l’ansia provocata da temi come il climate change, la guerra e le ingiustizie globali. Ma cresce l’engagement verso i 3 temi che aiutano a fuggire dai problemi del mondo reale: sport, crime ed entertainment».
Yep, Instagram proverà di nuovo a Tiktokizzarsi
Il tempo speso dagli utenti su TikTok è il doppio di quello speso su Instagram. Morning Brew tech ne è certa: il social ha fatto una parziale frenata (ma non marcia indietro) dopo la campagna «Make Instagram Instagram again», e ha sempre detto che quella è la strada che perseguirà. Prepariamoci.
Instagram proverà anche col testo?
A dicembre ha lanciato Notes, funzione che permette agli utenti di creare note da 60 caratteri max da condividere con i follower. Interessante e spiazzante: punta sulla caduta di Twitter?
I brand si daranno una calmata con i post ammiccanti
Nel 2022 abbiamo avuto «capolavori» come questo di Tampax, poi ritirato: «You’re in their DMs. We’re inside them. We are not the same». Nel nuovo anno sempre più brand rinunceranno a una comunicazione troppo aggressiva e ammiccante: carina, potenzialmente più virale ma rischiosissima.
Basta «social media» di massa. Inizierà l’era «dei tanti social».
Secondo il mio mito Casey Newton, l’attenzione delle persone si atomizzerà sempre di più tra molteplici piattaforme, ognuna rispondente a uno specifico bisogno.
«Facebook continua a soffrire negli Usa, Instagram è in un periodo di transizione, Twitter sta collassando, TikTok continua a essere bannato dai governi nel mondo. E sempre più nuovi spazi iniziano a spuntare: Mastodon, Post, Hive. Credo che tra 12 mesi almeno 2 dei tradizionali social saranno rimpiazzati da nuovi prodotti».
Purtroppo perderemo ancora posti.
Solo a fine 2022, la Cnn ha lasciato 200 persone a casa; Gannett (possessore di Usa Today e dozzine di giornali locali Usa), altre 200; Buzzfeed 180; il Washington Post ha chiuso il Sunday magazine; Npr e tantissime altre testate hanno bloccato le assunzioni. Vistele tensioni internazionali e la recessione, difficile che la tendenza si invertirà nel 2023.
La ricerca interna su TikTok diventerà sempre più potente.
Sempre più utenti - specie quelli più giovani - useranno l’app come fosse Google. Bytedance lo sa, e ci sta investendo sempre di più per dare una spinta spaziale al suo reparto e-commerce.
Potranno sfondare i Linkeding ghoswriter
Tara Horstmeyer, vende pacchi di 12 post Linkedin a quasi 3 mila $. Emily Crookston ci fa 2,5k al mese. Sempre più autori fanno da ghostwriting per Ceo e big della Silicon Valley, vogliosi di raccontare belle storie sui loro profili. Una nuova linea di business?
Meno creator, più «aziende micro-editoriali»
Per Brian Morissey la Creator economy è stata sopravvalutata e nel 2023 tornerà a livelli più realistici. Al contrario, dice, vista la fatica di mantenere un’economia da soli, sempre più creator (303 milioni al mondo) e giornalisti creeranno «micro-media companies»: aziendine con prodotti editoriali specifici (es. newsletter) e pochi dipendenti. Vedi Ben Smith che ha creato Semafor, o Bari Weiss che ha creato Free Press.
BeReal scomparirà.
Ok, non lo auguro per niente agli amici di BeReal, ma su questa mi gioco una birra.
Non staremo più così attaccati allo smartphone
Secondo Linkedin Italia la prossima fase della tecnologia mobile non sarà «smartphone-centrica». Ringrazieremo i «wearables» come cuffie bluetooth, smartwatch, e smart glasses: mercato destinato a crescere in Italia di un altro +7,2%, mentre le vendite di smartphone nell’ultimo trimestre 2022 sono calate ulteriormente del 10%. «Segnali di cambiamento che indirizzano verso l'era del post smartphone vanno cercati “tra le righe delle evoluzioni del mobile computing”, sottolinea Nicoletta Boldrini, divulgatrice tech e autrice. Ci sono, ad esempio, “la crescita dei brevetti nell’ambito AR e VR e gli investimenti nel 6G, l'elemento che davvero dovrebbe definire l'era post smartphone rendendo definitiva la fusione tra mondo fisico e mondo digitale”».
L’AI dialogherà sempre di più
«La prossima frontiera per l’intelligenza artificiale è quella della customizzazione e della concatenazione: quanto più i processi si fanno complessi, tanto più è necessario far dialogare i modelli tra loro», ha spiegato l’artista multimediale e creative director Marino Capitanio. «Per questo le aziende iniziano ad avere bisogno di una direzione creativa delle intelligenze artificiali. Figure che provengono dalla progettazione e dalla produzione di contenuti visivi e testuali, ma che iniziano a muoversi verso un approccio più marcatamente strategico».
Anche i podcast si ridimensioneranno
Com’è normale per tutti i nuovi fenomeni, anche i podcast secondo me stanno vivendo la loro piccola bolla, basata su una produzione sterminata di singoli prodotti (ce ne sono migliaia), un’aspettativa altissima sull’efficacia del prodotto (praticamente ogni brand vuole fare un podcast) e più di tutto una vaghezza del sistema di misurazione del prodotto, ingrediente alla base di ogni bolla (pensateci, oggi potete sapere facilmente quanti sono esattamente gli ascoltatori di un singolo podcast?). Ora, i podcast sono una delle novità più affascinanti degli ultimi anni, e sicuramente sono destinati a restare. Credo però che, dopo l’abbuffata di produzioni tra il 2020 e il 2022, il mezzo si ridimensionerà, tornando a livelli e aspettative più ragionevoli, e a produzioni minori ma di qualità media più alta. Crisi? No, opportunità!
🙌 Pezzi belli belli
💻 La storia di come Brian Eno creò la musichina di Windows 95 (con un Mac…).
🤗 «Saluta i vicini». «Fatti una passeggiata senza cellulare». «Telefona a un amico dal niente». 100 modi per migliorare la tua vita senza sforzo.
🧓🏻 «Vuoi fare carriera? Chiediti: “Come posso far risparmiare tempo al mio capo?”». 28 consigli di vita bellissimi.
🌏 Yep, la nuova tendenza in Usa è comprarsi un sismografo da tenere in casa per ascoltare le microvibrazioni della Terra. E ora è venuta voglia pure a me.
🤬 Com’è, essere cancellati.
⚒ Tools & How-to
Rewind - ci ha appena investito Andreessen Horowitz - è un’app di AI che ti ritrova tutto quello che hai detto, visto o scritto al computer (che fosse una videocall, una navigazione su Youtube, una chat Instagram).
Ecco come struttura un progetto Francis Ford Coppola: attribuendogli una parola. Quella scelta per il Padrino? «Successione».
Qui potete inviare una mail al voi stesso del futuro (magari una da ricevere il 31 dicembre 2023?).
A proposito, un taccuino personalizzabile per programmare il 2023.
C’è questo metodo per svegliarsi presto senza sveglia. Se lo provate, fatemi sapere se funziona.
Productivity blocker è un’estensione che ti blocca tutti i siti «produttivi» che usi per lavorare, preziosissima quando vuoi rilassarti.
💵 Work
Il Post cerca un Social media editor.
ScuolaZoo un Content lead.
Whoopsee un Redattore.
Futura un Head of content.
Bending spoons vuole un Copywriter.
TrevisoToday un Videomaker.
Il Sussidiario un Ufficio stampa.
Bene, fatemi sapere se mi sono perso qualche previsione rispondendo a questa mail.
E condividete Digital Journalism, pure con quelli che non ordinano niente ma poi mangiano dal vostro piatto!
Newsletter super interessante, come sempre. Anche io ho notato una crescita dei "ghostwriter" di Linkedin, questo da una parte genera molte opportunità, dall'altra un generale appiattimento dei contenuti. Ma è come tutte le cose, bisognerà scegliere quelli e quelle brave davvero. Interessantissima anche la previsione sui social, sono sicuro anche io che cambieranno molte cose da qui a 5 anni. Forse meno. Grazie per i link finali, sono utilissimi. Premio meritato!
Sulle previsioni d'accordissimo su tutto, meno sul punto marche e comunicazione commerciale/pubblicitaria. Prevedo un certo rilassamento e il ritorno a toni più "normali" e distesi in genere, ma l'altra faccia della medaglia, secondo me, vedrà emergere quei brand e quelle aziende che si distingueranno dall'amalgama abituale e dal piattume che regna. Ne parleremo a dicembre :)
Come sempre, grazie per la newsletter e tutti gli spunti!