Ecciao,
🇺🇸 vi scrivo dal caffè Qhawah nel cuore di Williamsburg, e per l’occasione vi droppo una foto come gli influencer.
📖 Qui tutto bene, il Master in nuovi business model dell’informazione della Craig Newmark School of Journalism è iniziato ieri. Dopo il primo giorno siamo andati tutti quanti a prendere una birra per conoscerci. Io felicione e vi racconterò meglio prossima settimana.
E adesso, iniziamo!
Qui in Usa si sta parlando parecchio del caso Shein e influencer.
Recap 👉 Shein arruola gli influencer Usa
Shein è la catena di ultra fast fashion più fast che c’è. Fatturato da 30 miliardi, 150 mila capi diversi prodotti ogni anno. Una settimana dal design al rilascio di ogni capo (un brand di moda ci mette 6 mesi…). Prezzo medio: 7 euro.
Che sarebbe reso possibile, secondo diverse inchieste, anche dalle condizioni di lavoro disumane a cui sarebbero sottoposti i lavoratori di Shein e dei suoi fornitori.
Per capovolgere la narrativa, da tempo ha aperto un canale con gli influencer.
Qualche giorno fa, ha invitato a spese sue 6 influencer Usa in una visita nella sua fabbrica perché raccontassero quello che vedevano sui loro social. Il risultato è un capolavoro a metà tra un cartone Disney e una puntata di Sex and the city.
Tra le frasi notevoli dette dalle influencer a proposito dei lavoratori:
«Lavoravano ascoltando musica»
«Non sudavano nemmeno»
«Erano felici di presentarsi a lavoro ogni giorno»
«Alcuni ci salutavano e sorridevano»
👱♀️ Ma chi erano le influencer?
La cosa che ha colpito alcuni è il profilo delle influencer.
Come ha scritto Mashable, Shein ha scelto quasi tutte creator «non bianche con un pubblico piccolo o medio»:
le creator nese Destene Sudduth (385K Ig/4 mln Tiktok)
Aujené (1 mln Ig)
e Kenya Freeman (31k Ig)
la messicana Fernanda Campuzano (34k Ig)
la messicana Marina Saavedra (46k TikTok)
l’unica creator bianca invitata è Dani Dmc (481k Ig) «confidence activist» e promotrice della body positivity che però in passato ha sostenuto che il suo essere «plus-size creator» le ha portato molte meno opportunità rispetto alle sue colleghe.
✍️ Una strategia precisa
La scelta delle influencer non è mica casuale è parecchio strategica. Le creator non bianche, scrive Mashable, storicamente riceverebbero offerte meno offerte di collaborazioni da parte dei brand, e guadagnerebbero in proporzione meno soldi. «Il tutto rende l’offerta di un viaggio stampa da parte di un brand come Shein molto più eccitante e difficile da declinare».
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❤️ «Shein mi ha valorizzata»
Illuminanti le parole di DaniDmc. Ha detto di aver firmato un contratto con Shein (rescisso dopo la shitstorm) secondo cui doveva «aiutare Shein a debunkare un sacco di rumor» sulle condizioni dei suoi lavoratori. «Come plus-size creator sono sottopagata il 60% delle volte. Loro non mi hanno sottopagata e si sono presi grande cura di me».
In un video poi rimosso raccontava di aver parlato con una lavoratrice della fabbrica di Shein, che le aveva parlato «onestamente della sua famiglia e del suo orario di lavoro». Da qui, Dani invitava i suoi follower a non credere a tutti i rumor letti su Shein e a essere «pensatori indipendenti».
Non capisco come non abbia pensato che difficilmente quella lavoratrice intervistata avrebbe potuto dire la verità, con una telecamera, un plotone di dirigenti e una visita superorganizzata di influencer venute dall’America per vantare le sue condizioni di lavoro davanti.
😱 Influencer sprovvedute e grate, quindi manovrabili
Ma il punto è proprio questo. Dovessi buttarmi a indovinare, io non credo che quelle influencer fossero in malafede. E sono convinto che non siano state pagate.
Credo che semplicemente fossero in buona fede poco preparate sul tema che erano state chiamate a coprire dal brand che, scientificamente, ha scelto profili molto ben precisi: influencer medio-piccole, rassicuranti perché simbolo di «diversity e inclusion» (un giorno parleremo anche di queste parole…), con poca esperienza nelle operazioni con i brand, grate per essere lì e quindi potenzialmente molto, molto più manovrabili dalla propaganda.
Quasi quasi, preferivo la malafede :)
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💡 Cool creators
Chi è 👉 Anna Golez, 33 anni, fondatrice di No Context Succession.
Che numeri ha 👉 300k su Twitter.
Cosa fa 👉 È colei che sforna quei meme su Succession che diventano virali ovunque. Qui racconta benissimo tutto il suo metodo di lavoro.
Perché mi ha colpito 👉 Perché è una macchina da guerra, che sforna 3 meme al giorno, ed è il simbolo di quella tendenza dell’internet fatto di pagine di meme di super nicchia.
🙌 Pezzi belli belli
👑 «Un giorno Harry si mise in testa di fare un podcast in cui intervistava persone a proposito dei loro problemi da piccoli con i genitori: voleva intervistare Putin…». Mamma mia che pezzone del Guardian che fa a pezzi i «podcaster» Harry e Meghan.
💰 Black lives Matter ha un buco di 9 mln $ ed è vicino alla bancarotta. Perché, forse, la gestione dei soldi è stata orribile.
🤬 «Napoleone Bonaparte non era basso. I tori sono indifferenti al colore rosso. Non esiste dieta detox». 50 convinzioni errate che avevo pure io. Damn.
❤️ «My life often feels quiet and empty. Sometimes that’s wonderful and sometimes it’s a little sad». Tiffany Philippou ha pubblicato le frasi sconnesse che si appunta quando non sa cosa scrivere. Il risultato è uno stupendo flusso di coscienza che ogni tanto faccio anch’io e che vi consiglio di fare (scrivere, non pubblicare).
🎦 I migliori film indipendenti del ‘900!
🕰 Ma diamo un’occhiata alla timeline interattiva della storia.
🌎 Tutti i passaporti del mondo, con il loro grado di «viaggiabilità».
⚒ Tools & How-to
Ooook, le 42 migliori penne del 2023! Io resto fedele alla Pilot V Ball 0.5
Tu gli dici cosa devi fare. Before Sunset ti programma la giornata con l’AI.
Alphactr, per fare thumbnail con l’AI.
Alcuni buoni prompt per usare Chatgpt a cura del New York Times.
Ok ultimo tool Ai: 10 estensioni Chrome che usano l’AI.
💵 Work
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Tesla un Content specialist.
Ispi un Social media marketing manager.
Cesvi un Content creator.
Expandi vuole un Head of paid media.
La fiaccola un Redattore.
Etro un Digital marketing specialist.
Daje, torno in classe e ci risentiamo giovedì!