Ecciao dalla calda Milano!
A fine luglio scendo in Puglia, nel frattempo sto scrivendo un podcast e pensando a qualche progetto per settembre (parola d’ordine, eventi dal vivo).
Oggi facciamo una puntata diversa dal solito.
Partiamo!
La scorsa puntata ho messo un annuncio, visto che sto cercando qualcuno che mi aiuti con alcuni progetti.
Sono arrivate più di 20 candidature. E, non lo dico per piaggeria, erano tutte di altissimo livello!
Poi ho fatto una serie di call con alcune/i di voi, confermando ancora di più la mia prima impressione.
Era la prima volta che mi ritrovavo a fare un’infornata di così tanti colloqui, stando dall’altra parte. Ho imparato un po’ di cose che mi saranno utili per i prossimi colloqui, che mi va di condividere con voi perché credo che possano essere utili per tutti.
Premessa. Questi non sono consigli di uno più esperto. Ricordate che io sono quello del colloquio tra i peggiori del mondo con LinkedIn , via telefono, in inglese:
«Francesco, i imagine you know our Rundown (una newsletter mattutina curata da Linkedin, avrei scoperto dopo, ndr)».
«Yes, of course!».
«And what is it?».
«...».
Ho solo avuto la fortuna per un pomeriggio di stare dall’altra parte, e quindi avere un punto di vista privilegiato che immagino avranno altri davanti a me quando io mi ritroverò dalla parte del candidato.
Sono solo mie impressioni, su cui farò affidamento per i miei prossimi colloqui online da candidato.
Perciò cominciamo!
1. Il task è la cosa più importante 💪
Nell’annuncio chiedevo di mandarmi in mail il Cv, un link ai lavori fatti e un piccolo task. Ho letto tutto dall’inizio alla fine, ma a posteriori mi rendo conto che il fattore che - consciamente o meno - mi ha più influenzato nella mia prima impressione - giusto o sbagliato - è stato proprio il task. Forse perché lì vedi le competenze di scrittura, il tono di voce, le capacità tecniche e insomma, la visione della persona. Al secondo posto i link, al terzo il Cv.
2. Una mail di autopresentazione può stare sui 2k caratteri 📧
Io ho letto tutto di tutti, ma mi metto nei panni di un selezionatore di azienda che magari riceve 100 curriculum al giorno. Meglio essere brevi, concisi e giocarsi tutte le proprie cartucce nello spazio minore possibile.
3. Meglio mettere pochi link, ma potentissimi 🔗
A volte ho ricevuto mail con 3 link ai lavori precedenti, altre volte mail con 20 link. Ovviamente anch’io ho l’ansia di mettere dentro più cose possibili di cui vado fiero, ma tornando al punto di prima e al tempo limitato di alcuni selezionatori, è meglio giocarsi le migliori cartucce, dando loro ancora più importanza proprio perché si selezionano le migliori. Io nelle mie mail ci metterò 2 o 3 link, non di più.
4. I minuti di ritardo scorrono più evidenti online ⏱
Veniamo ai colloqui. Parto banale, ma c’è un ma. Credo che un ritardo minimo si noti molto di più quando il colloquio è in call. Banalmente perché il «selezionatore» si collega - invento - alle 17.30 e rimane per quei minuti a non fare niente con davanti l’orologio digitale che continua ad andare inesorabile e precisissimo. Quei 2 minuti non cambiano la vita di nessuno, ma tanto meglio non partire il colloquio con un «Scusate il ritardo, mi sentite?».
5. Il settaggio può contare 💡
Non parlo di estetica, ovviamente, ma dello sfondo, forse perché in questo caso parliamo di lavori che hanno a che fare con questioni tecniche come luci e montaggio video. Ma al prossimo colloquio mi presenterò col miglior settaggio luci che ho. Un ring light, niente finestra dietro, cuffie a garanzia di un audio ottimo. Cavolate, che però rendono il colloquio più fluido, specie a livello di audio.
6. Sarò bre 😱
Quando faccio un colloquio ovviamente ho l’ansia di offrire quante più informazioni possibili al mio interlocutore. E magari posso perdermi in monologhi di parecchi minuti. Meglio condensare il più possibile, fermarsi e lasciare all’interlocutore la possibilità di chiedermi di approfondire o meno con una domanda.
7. Uan is megl che ten 🤣
A volte ci sono domande per me difficilissime. Tipo: che giornale preferisci, qual è il tuo tema preferito, qual è il tool di cui non puoi fare a meno. La tentazione è quella di dire più cose possibili nella speranza di non «deludere» l’intervistatore. Nah, meglio dirne una, diretta e sincera. Non c’è risposta sbagliata.
8. Toh, ti racconto il mio progetto migliore 👍
Ho capito una cosa importante per quando mi chiedono «cosa stai facendo adesso?». Non elencherò i miei ex datori di lavoro, ma sceglierò il miglior progetto, quello di cui vado più fiero, e lo spiegherò in 1 minuto. L’obiettivo della risposta a questa domanda non sarà dare info, ma trasmettere al mio interlocutore il mio entusiasmo!
E visto che i candidati avevano tanti progetti bellissimi, ne condivido un po’ qui!
E grazie ancora a tutte/i,
e in bocca al lupo a tutte/i!
Grandi storielle 👉 blog letterario di piccole storie con grandi messaggi da veicolare
La carne sintetica in Italia non esiste 👉 yep, articolo illuminante
Storie di Napoli 👉 pagina Ig che fa quello che dice
Nulla di ordinario 👉 pagina IG che fa ridere ma anche riflettere (davvero)
Fragilità 👉 pagina web interattiva fighissima per capire meglio le emozioni
The Quiet quitters 👉 pagina Ig «contro il logorio del lavoro moderno»
Il rap in Francia 👉 newsletter sul rap francese
Galis 👉 newsletter sul basket
🙌 Pezzi belli belli
❤️ Il momento più difficile della relazione? Quel lasso di tempo tra il «ci stiamo vedendo» e «forse stiamo insieme». Per gli scienziati, è il momento in cui la comunicazione è cruciale. Ma pure quello in cui la svogliamo peggio. The Atlantic indaga.
👨💼 Oh yes, ecco come dovranno essere i buoni capi (spoiler: meno egotici)
🧠 Cards against Chatgpt (notizie negative sull’AI, ma il sito è bello bello)
🎮 Un videodoc stupendo del NyTimes sulle comparse dei videogiochi che non fanno nulla se non il loro lavoro tutto il giorno. Dio, come mi manca Red Dead Redemption.
✍️ «Mi alzo alle 4 e lavoro per 6 ore. Al pomeriggio corro 10km». Murakami e altri scrittori raccontano la loro routine di lavoro.
⚒ Tools & How-to
Ma impariamo le lingue chattando con l’AI.
Volete farvi un sito? Mmm è un bel drag and drop.
Oh io ve lo dico. Nel mio piano fallimentare di alzarmi alle 6 del mattino c’è anche il proposito di fare 10 minuti di meditazione. L’app che ho scelto è Waking Up, ed è perfetta (poi vabbè, io non lo faccio sempre ma è un problema mio).
Ma io aggiungo: perché non lavorare con musica lo-fi e frequenze delle torrette radio degli aeroporti?
💵 Work
Pinko cerca un Event manager.
Illuminem un Social media manager.
Metodo merenda un Community manager.
Wearedesign vuole un Direttore artistico.
Le Fonti un Copywriter.
Bitmama anche.
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È tutto, ottimo e abbondante.
Ci rivediamo giovedì!
Faccio colloqui per lavoro e il consiglio che mi sento di dare è che un cv non è valido per tutte le posizioni. Bisogna cercare di scriverlo su misura per il lavoro a cui si sta concorrendo.