Instagram è morto?
La più grande protesta di massa dei Creators nella storia dei social è online. Ecco cosa ne penso
Ciao!
Io sono Francesco Oggiano e vi scrivo dalla Puglia, dove continua il World tour di Sociability, il libro che racconta come i social stanno cambiando il nostro modo di informarci e fare attivismo! (lo potete comprare qui).
🗓 oggi alle 19.30 sono a Conversano (Ba), dove dialogo con Gianvito Fanelli.
🗓 giovedì 4 agosto invece sarò a Barletta (Bat), a parlare con Likeabee.
E ora, analizziamo la notizia della settimana!
Cos’è successo 💬 Instagram ha confermato che si sta TikTokizzando: feed a 9:16; video king indiscussi; contenuti raccomandati dall’algoritmo anziché dagli amici.
Chi protesta 🤬 i Creator stanno protestando come manco la Fiom-Cgil davanti ai cancelli di Pomigliano. Kim Kardashian, Kylie Jenner (660 mln di follower insieme), Chiara Ferragni (27 mln), Chrissy Teigen (39 mln), James Charles (23 mln) stanno ricondividendo questo post
Perché protestano: i motivi sono vari. Molti dicono che così «la fotografia morirà», altri dicono che - dopo aver contribuito alla crescita di Instagram - adesso si sentono traditi da questo cambiamento. «È come se per sette anni avessi frequentato una scuola di cucina e ora mi dicono: “Bene, da oggi questa è una scuola di tennis”» 🎾
Forse questa è la più grande protesta di massa dei Creators nella storia dei social
Perché è importante: non è il primo cambiamento di una piattaforma che viene contestato (ricordate le Stories? Ora sono lo strumento più utilizzato di Ig). Ma secondo me stavolta ci sono tre differenze imprescindibili.
I Reel sono difficili
Hanno un linguaggio, una grammatica e un ritmo completamente diverso e in via di definizione. Non hanno ancora l’immediatezza di TikTok né la profondità dei vecchi tipi di contenuti. Sono un prodotto misto, difficilmente inquadrabile e formattizzabile. Credetemi, mi ci sto sbattendo pure io da qualche settimana, e fare Reel di qualità è una delle sfide professionali più difficili degli ultimi anni.I Creator pensano che questa mossa rischi di far calare il traffico generale del social.
Pensano che gli utenti diranno: «Se voglio guardarmi dei video divertenti, tanto vale che vado a vedermeli su TikTok».Il nuovo feed erode le rendite di posizione
Fattore più importante. Come ho spiegato, col feed di scoperta (il Per te, per capirci, dai…) gli amici non contano, almeno non quanto contano su altri social. Quello che conta è entrare nei «Per te» ⏭
TikTok è un social di performance, non di relazioni. Un video può fare 200 mila views, quello dopo 50. Tutto molto meritocratico, visto che nuovi e sconosciuti Creators hanno ogni mattina la stessa possibilità di vedere diventare virali i propri contenuti quanto Mrs Kardashian. Ma tutto anche molto stressante, visto che le rendite di posizione iniziano a livellarsi e ogni mattina si ricomincia.
Instagram è morto? ⚰️ Per The Verge «Instagram is over». «Facebook è in una posizione difficile. Ha perso 10 mld $ per la nuova policy privacy di Apple; si è rinominato “Meta”, per inseguire qualcosa che ancora non esiste, e deve capire come tenere alta l’attenzione mentre costruisce ‘sto metaverso o qualsiasi cosa sarà».
No, non credo che Instagram sia morto: ma i social come li abbiamo conosciuti finora non saranno gli stessi. Due settimane fa ero a un evento di TikTok Italia. Adriano Accardo, Managing Director di TikTok per il Sud Europa, ha detto una frase molto onesta che mi ha parecchio colpito:
«Ci chiamano social. Ma TikTok non è un social: è una piattaforma d’intrattenimento».
Cosa può succedere: Il rischio/ l’opportunità/ la probabilità - chiamatela come volete - è quella di ritrovarci in un internet senza più i soliti classici grossi social. Sarà un internet in cui le posizioni costruite sulle relazioni saranno sostituite da posizioni costruite sulle performance dei propri singoli contenuti. E saranno posizioni mediamente più fragili, liquide, imprevedibili.
Nuovi spazi per le relazioni 📱 Se questa cosa dovesse avverarsi, magari per le relazioni sociali e per le interazioni abituali ognuno di noi si sposterà su altri spazi, più compartimentati e piccoli. Magari su social indie di sua scelta (es. BeReal). Oppure su piattaforme che si stanno facendo sempre più social: Whatsapp, Telegram, Discord, Substack.
What a time to be online.
🙌 Pezzi belli belli
😢 Di Carlo Verdone so praticamente tutti gli aneddoti, ma questo mi mancava. E credo sia nella sua Top3. Dentro c’è la passione, il caso, l’umiltà e l’origine di un successo. Ca-po-la-vo-ro che fa quasi piangere e vale più di 100 clip di pseudoguru americani sul successo.
😫 Ricordate il guru della produttività Tim Ferriss? L’assistente si è licenziato.
✍️ Sono ancora una giornalista? «Non so se posso, o voglio, lavorare a queste condizioni». Con il link giusto stavolta.
💁♀️ «We’re All Pretty Average at Most Things». Mark Manson sulla bellezza dell’essere nella media.
🇺🇦 Il New York Times va coi droni ad Azovstal. Immagini pazzesche.
🤦♀️ Sempre i giornalisti del New York Times scrivono quello che hanno sbagliato in questi mesi. A proposito di umiltà, quella dei migliori.
⚒ Tools & How-to
Registrazioni schermo facili che diventano gif.
Ma impariamo a inviare una mail per farci rispondere.
Questo simulatore fighissimo vi fa scrivere senza distrazioni come foste negli anni 80.
Sulla newsletter di Andrea De Cesco vi spiegano Come scrivere per un podcast.
Spark è un app non male per fare le cose che dovete fare.
Milanote invece per prendere note in maniera creativa.
💵 Work
Skuola.net cerca un Copywriter.
Hello un Writer.
Versace vuole un Direttore della comunicazione.
Il Catenaccio un Redattore freelance.
InRete un Social media manager.
Setonix un Content editor.
Daje, se vi è piaciuta, inoltrate pure questa mail ai vostri amici e colleghi per farvi fighi e far crescere questa newsletter ;)
Alla prossima settimana!