Macciao!
Ieri sera ho fatto Storie di canzoni Live Sanremo Edition. È un monologo con band in cui ho raccontato le storie del Festival che hanno segnato i cambiamenti della società italiana. È andata bene e sono contento.
Non vi faccio perdere troppo tempo perché immagino che sarete alle prese con Sanremo, perciò partiamo subito!
Sono giorni che leggo titoli, commenti, polemiche e indignazioni anti-Woke attorno a questa notizia:
«Il Museo della Scienza dice che i Lego sono omofobi», perché un pezzo maschile si può incastrare solo con un altro pezzo femminile, rafforzando l’idea che ci possa essere soltanto l’eterosessualità.
La notizia era di quelle che sembrano troppo belle per essere vere, perciò ho provato ad approfondirla per analizzare un meccanismo dell’informazione.
🗞️ L’origine della notizia
Tutto nasce dal Telegraph. Quotidiano conservatore inglese, il 6 febbraio pubblica un articolo che inizia così: «Il Museo della scienza di Londra ha detto che la Lego può essere anti-Lgbt».
L’attacco del pezzo contiene una dichiarazione indiretta, priva di virgolette: particolare che già di per sé dovrebbe insospettire.
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L’articolo cita Sex Matters: è un’associazione inglese che si batte per mantenere gli spazi divisi per i sessi È probabile che la notizia sia uscita da quest’associazione, la cui direttrice fa il giro dei giornali a parlare di «follia woke».
📣 Toh, compaiono le virgolette
La notizia scatena indignazione, diventa virale.
Viene commentata da editorialisti, dal solito Elon Musk e da politici di tutto il mondo, compresi quelli italiani.
E quando viene ripresa dagli altri giornali compaiono magicamente le virgolette.
😱 Un post del 2022
Se andiamo a rivedere l’articolo del Telegraph, troviamo in fondo un commento del portavoce del Museo della Scienza - questo sì, virgolettato - che dice: «Stiamo parlando di un post pubblicato sul blog del museo nel 2022…».
Ho passato un bel po’ a trovare il post a cui faceva riferimento, visto che non era linkato da Telegraph.
Alla fine eccolo qua. Stiamo parlando di un post di oltre 2 anni fa.
🙋♀️ Cos’è successo davvero
La spiegazione è semplice. Il Museo della scienza ha un gruppo di volontari che vuole creare inclusione per la community Lgbtq+
Nel dicembre 2022 questo gruppo scrisse un post sul blog in cui suggeriva ai visitatori del museo un tour da farsi da soli, per scoprire oggetti che raccontano storie di identità queer.
Tra gli altri oggetti, alcuni mattoncini Lego conservati al piano terra.
«Anche i mattoncini Lego sono descritti con il linguaggio di genere. La parte con i perni è quella maschile e quella con i fori è femminile. E l’assemblaggio è chiamato accoppiamento», scrissero nel post.
«Questo è un esempio di applicazione del linguaggio eteronormativo, che modella il modo in cui parliamo di scienza e tecnologia».
Potete essere d’accordo o meno con queste 600 lettere. Ma è un fatto che non c’è una singola frase che accusi la Lego di omofobia.
Di più: non viene mai usata neanche la parola omofobia.
E di più ancora: non c’è mai stata alcuna dichiarazione del Museo della scienza.
Non si tratta di dibattito sul woke, si tratta di una f..k news.
💔 I danni di queste f.ck news
Perché volevo parlarne? Perché queste notizie non sono isolate. E allontanano le persone dal dibattito.
Molte persone leggono questi titoli falsi, e possono commentare: «Follia woke», «Non si può più dire o fare niente», «Non hanno niente di meglio da fare».
Rischiano di allontanarsi da temi tutto sommato importanti e di vedere con sempre meno credibilità le cause vere, quelle importanti e fatte con cura.
Il consiglio è sempre lo stesso:
cercate di risalire alla fonte,
occhio alle virgolette mancanti
E quando vi sembra troppo bella per essere vera, quasi sempre non è vera.
🙌 Pezzi belli belli
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Perché lo consiglio ✌️ Perché racconta da un punto di vista originale una delle vicende più tristi della storia del giornalismo italiano
Un passaggio bello 📝 «Gli hanno detto di non scriverlo e lui l’ha scritto. Vuoi sapere perché? Giancarlo ha bisogno di dimostrare che è bravo. Giancarlo non è raccomandato. Giancarlo crede ancora che la meritocrazia nei giornali faccia punto. Come tutti quanti noi abbiamo creduto per un certo periodo della nostra vita»
⚒ Tools
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Ne ho parlato in un reel, ve le metto qui: 15 cover iPhone utili per diversi utilizzi
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✍️ P.S.
Il link più cliccato della scorsa puntata è quello sul giochino online gratuito come i Pokemon, ma studiato per farti rilassare
E ciao!
Sempre un passo avanti, sei grande Francesco!
Tutto giusto certo ma il mio modo di pensare non va verso le etichette, che sono per loro natura discriminatorie e assolutamente non inclusive.
Io vedo solo PERSONE che devono essere rispettate senza bisogno di calcare la mano sui "cartellini", mi frega poco anche del genere, quello è un accessorio necessario per motivi diciamo "tecnici".
E' sul concetto di PERSONA che va posta la massima attenzione, il resto non conta.