Immagina di diventare nazista a tua insaputa
A proposito di «cancel culture» e di come può colpire tutti
E riciao!
Partiamo con un bel progetto che ho iniziato con il Gruppo Unipol: Reporter, storie di giornalismo.
Nelle prossime 6 settimane racconteremo il metodo di lavoro di 6 giornalisti pazzeschi che hanno vinto il Premio Ischia. Partiamo con Walter Cronkite (ma sì, c’è anche Franca Leosini).
Se avete notato, in questa newsletter sto parlando sempre più di «attivismo online» e «cancel culture». Uno degli argomenti più usati da chi ne nega l’esistenza, è che la «cancel culture» sarebbe soltanto uno spauracchio inventato dalla destra, per poter denunciare che «non si può più dire niente». In fondo, dicono, i social network hanno semplicemente posto le persone di fronte alle conseguenze delle loro azioni, responsabilizzandole. Credo non ci sia niente di più ingenuo e a volte intellettualmente disonesto, visto che i linciaggi raramente insegnano qualcosa. E la storia delle ragazze del treno ce lo insegna.
Perciò ho trovato questa bella storia (cioè orribile) in La correzione del mondo. È il libro di Davide Piacenza dedicato alla Cancel culture, il politicamente corretto e i nuovi fantasmi della società frammentata (©2023 Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino): mi piace perché racconta non tanto le storie delle «star» colpite dalla cancel culture, ma quelle dei poveri cristi, che si sono visti la vita rovinata da questi «pseudo-educatori». Esattamente come Emmanuel Cafferty, l’operaio nazista a sua insaputa.
Emmanuel, l’operaio nazista a sua insaputa
Cafferty fino a una giornata di giugno del 2020 lavorava alla San Diego Gas & Electric, una società di luce e gas della California meridionale. Quel giorno aveva finito un lungo turno di mappatura delle condutture sotterranee della contea e, esausto, si era messo alla guida del pick-up bianco fornito dalla sua società per tornare a casa, con la mano fuori dal finestrino per godersi la brezza. A un certo punto, un automobilista fermo a un semaforo gli ha mostrato il dito medio, per poi iniziare a insultarlo facendo uno strano gesto con la mano: unendo pollice e indice, quello che il 40enne Cafferty sulle prime aveva pensato essere un folle sembrava esibire il gesto che si usa per dire «okay». Lui non aveva voglia di grane, per cui ha continuato per la sua strada. Senonché al semaforo successivo l’automobilista ha continuato a inveire contro l’operaio seduto nel suo pick-up, stavolta dicendogli: «Fallo! Fallo!». Si riferiva a quello strambo gesto con le mani. Sperando di essere lasciato in pace, Cafferty l’ha fatto, mentre il suo interlocutore aveva estratto lo smartphone per immortalare il momento.
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Il linciaggio e il licenziamento, of course
Come scoprirà soltanto in un secondo momento, quell’okay sign è anche un segno di riconoscimento appropriato dall’alt-right, il complesso sottobosco di meme e razzismo che ha trovato in Donald Trump il suo paladino di virtú. L’automobilista aveva visto la mano di Cafferty fuori dal finestrino del pick-up in una posizione che ri- chiamava quella resa un segnale di riconoscimento di una nicchia di filonazisti online, si era convinto che fosse un suprematista bianco e aveva iniziato a inveire contro di lui. Poi aveva postato la sua foto su Twitter. Cafferty – figlio di messicani e latinoamericani – non aveva alcuna idea di cosa fosse l’alt-right, né ovviamente che quello fosse un gesto da nazisti da forum internettiani.
Ma due ore dopo un responsabile della San Diego Gas & Electric l’aveva chiamato al telefono per dirgli che su Internet circolava una foto in cui appariva essere un suprematista bianco, alla fine della giornata due colleghi erano passati a ritirare il pick-up aziendale, e il lunedí successivo era senza lavoro: dozzine di persone avevano chiamato il suo datore di lavoro per chiederne il licenziamento.
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Nah, non state insegnando niente
Per Cafferty, che viene da una famiglia non abbiente e che fino al contratto con la San Diego Gas & Electric aveva avuto problemi ad arrivare alla fine del mese, passando da un lavoro faticoso e mal pagato all’altro, era piú di una beffa: era una disgrazia. In un racconto della sua vicenda ha detto una frase su cui vorrei che potessimo concentrar- ci, perché è il miglior compendio che si possa leggere su questo tema:
«Un uomo può imparare dai suoi errori. Ma cosa dovrei imparare da tutto questo? Mi sento come se fossi stato colpito da un fulmine».
Una massa di pseudotolleranti
La storia del tecnico delle riparazioni di San Diego non è l’unica di questo genere: ce ne sono dozzine e dozzine, riducibili a crucifige di sinistra, di destra e anche non di- rettamente collegabili a messaggi politici. Un primo passo avanti in questo dibattito d’importazione dovrebbe proprio essere l’ammissione che il fenomeno, sebbene piú fragoroso se esercitato in massa da pseudotolleranti e combattenti per i diritti e la bontà inclusiva, non ha un colore politico:
è la semplice e crudele resa a piattaforme per cui le persone sono sacrificabili all’engagement, e che incoraggiano attivamente il trovare passeggeri da buttare a mare per aumentare la propria velocità di crociera.
💡 Cool Creators
Chi è 👉 Antonino Tamburello, uno psicologo di Roma.
Che numeri ha 👉 120k su Youtube.
Cosa fa 👉 Video bellissimi sulla psicologia.
Perché mi ha colpito 👉 Perché mi piace l’idea di un uomo più in là con gli anni che condivide la sua saggezza e competenza in Rete. E lo fa in una maniera elegantissima, tecnicamente molto curata e sempre sul pezzo: per capirci, ha commentato pure Andrew Tate, i Ferragnez e i testi di Marracash ❤️
🙌 Pezzi belli belli
❤️ Toh, Elizabeth Holmes - truffatrice più geniale di questo secolo - dà un’intervista dopo 7 anni. Ora si chiama Liz.
😢 Come mia abitudine, ieri ho aperto i preferiti di Chrome per cercare pezzi belli belli. Si è aperta la pagina di Buzzfeed news. Non c’era più niente di nuovo, tranne questo pezzo. Il congedo dei giornalisti di Buzzfeed News. «I met lifelong friends, journalists I deeply admire, and my fiancé all in that newsroom. I don’t expect I’ll work anywhere like it again».
👍 Come sentirsi meno soli.
👚 Tra le tante cose fighe di Succession, il quiet luxury. Ovvero come vestono i Roy.
👑 Il fotografo Hugo Burnand racconta come ha scattato questa foto storica qua: Carlo III incoronato.
⚒ Tools & How-to
Per capire a che punto è l’AI. Questo sito spettacolare ti fa messaggiare con persone famose. Yep, c’è Michael Scott di The Office.
Grazie ad Alessia che mi ha fatto conoscere questa estensione Chrome: a ogni nuova tab aperta, ti mostra una scena diversa di un film dello studio Ghibli.
Un ottimo strumento per farsi uno spettacolare link in bio.
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Milanote è un’app di Note non male.
💵 Work
Will sta offrendo uno stage - pagato - nella sua redazione. Se avete il pallino della politica estera e dominate meglio di Chuck Norris i linguaggi dei social (Twitter, TikTok e Stories Ig) scrivete una mail di presentazione con link a eventuali vostri progetti a alessandro@willmedia.it. Come oggetto mettete «Annuncio Digital Journalism». E come sempre, fatemi fare un figurone.
Armani cerca un Press officer.
Panerai pure.
Barabino un Consulente per le comunicazioni.
Food Labs un Senior content strategist.
Santoni vuole un Copywriter.
Luxottica un Social media.
Daje,
ci sentiamo giovedì prossimo!