E buongiorno.
Sono influenzato da un paio di giorni, perciò ne sto approfittando per riposarmi e scrivere un po’ con la nostra playlist Songs for new ideas. Ma ora partiamo con due belle notizie.
1) Mercoledì 31 maggio finalmente raccoglierò i frutti dei miei tanti studi:
Farò il Barista da Iter! Per un paio d’ore starò dietro il banco a servire 4 drink inventati da me (ovviamente col supporto dei baristi seri), con playlist scelta da me, ecc. ecc.
Chi mi segue lo sa, Iter è il bar di Milano in cui ho scritto metà del mio libro e l’80% di queste newsletter. Ogni tanto organizza delle serate con dei guest che stanno dietro il banco. Perciò, se quella sera siete in giro, venite pure a prendere un drink, ci divertiamo e chiacchieriamo un po’!
📍Iter, via Mario Fusetti 1, Milano.
Mercoledì 31 maggio, dalle 22.30 alle 00.30.
2) Spesso mi ritrovo con tanto materiale per questa newsletter che non so più dove mettere. Perciò volevo chiedervi a puro scopo esplorativo: vi piacerebbe avere più puntate settimanali di Digital Journalism? Rispondete pure a questo sondaggio, mi sarà molto utile.
E ora, partiamo!
Per ora il mio rapporto diretto con l’AI avviene per lo più con l’assistente di Notion e con chiacchierate quotidiane di circa 30 minuti al giorno con ChatGpt. Posso fare e farò di più.
Cose che non sono riuscito a fare
❌ Sfruttare l’AI per la scrittura anche in prima bozza dei contenuti che creo.
Non fraintendetemi, ci riusciremo tutti nel giro di pochi mesi. E ovviamente l’AI sarà in grado di scrivere riproducendo perfettamente il nostro personale stile. Ma per adesso pesano ancora i limiti temporali (ChatGpt non rileva notizie successive al 2021) e una scrittura non del tutto fluida.
❌ Fargli scrivere contenuti su eventi storici.
Spesso scrivo per Will post su eventi storici tipo questo. Ho provato a testare più volte ChatGpt 3.5 su questi, proprio perché qui il limite temporale ante-2021 è ininfluente. Il risultato purtroppo è ancora insufficiente.
Difficilmente l’AI mi suggerisce piste interessanti, consegna chicche o rivela dettagli inediti. Tutti i pezzi consegnati - al momento - sono una replica più superficiale e meno intuitiva della pagina Wikipedia dedicata all’evento stesso.
Cose che sono riuscito a fare
✅ Avere dei bullet point di partenza
Esempio di buoni prompt iniziali.
Sei un giornalista. Elencami i 5 momenti più politici della storia di Eurovision.
e poi
Approfondisci il punto X scrivendo le 5W con relativi dettagli in 2.000 battute.
✅ Avere elenchi di tool e link
Esempio.
elencami, con link, 10 estensioni chrome utili per migliorare la produttività durante la scrittura
✅ Brainstorming su larga scala
Esempio.
Sto scrivendo l'headline di una newsletter. Riformulami questa proposta di headline: È finita l'era dei social media. È iniziata l'era dei recommendation media
Dammi 10 versioni, 60 caratteri massimo:
3 con taglio ironico
4 con taglio informativo
3 con taglio clickbait
A che punto siamo
Credo che per ora ChatGpt intesa come la pagina di OpenAI sia l’url che registra più Ctrl+C Ctrl+V al mondo.
È una pagina web in cui l’esperienza inizia e finisce con un box di testo, destinata ad avere poche applicazioni pratiche quotidiane fino a quando l’AI non si integrerà con le piattaforme che già usiamo.
È allora, per dirla con il mio amico Jacopo Perfetti, che l’AI esisterà veramente nelle nostre vite: quando non la vedremo più.
Ovvero quando sarà perfettamente integrata nei programmi che già usiamo, e non avremo neanche più bisogno di studiare particolari prompt complicati: che sia Google Calendar, Doc, Youtube, Bing.
Come ha scritto benissimo il mio mito Casey Netwon:
gli utenti non cercano l’AI come destinazione finale. Piuttosto, stanno aspettando che i prodotti e i servizi utili che già usano si trasformino integrando l’AI.
L’interfaccia AI
Se ci pensate, al momento manca ancora un’interfaccia AI. Solo adesso Google, Microsoft e company stanno iniziando a inserire i pezzi mancanti di quell’interfaccia con un product design che si impegna a facilitare la vita agli utenti. L’AI e i suoi output saranno sempre più integrati in applicazioni come Gmail, Docs, Sheets. Il risultato è un’astrazione del processo di Ctrl+C e Ctrl+V che oggi facciamo su ChatGpt.
Idealmente, anche nel nostro lavoro, non visiteremo mai più un sito dedicato all’AI.
Quindi come parliamo dell’AI?
Ora, il Financial Times ha già un AI editor, ma noi come parliamo dell’AI? Sempre Casey ha chiesto un po’ di consigli ai suoi lettori e ha raccolto i migliori 7. Eccoli qui:
Sii rigoroso con le definizioni.
Secondo una vecchia battuta, chiamiamo AI una serie di cose che i computer ancora non sanno fare. La tendenza è di mettere nel calderone «AI» una serie di tool che invece hanno nomi spefici propri, come veicoli autonomi, modelli linguistici ampi (LLM), generatori di immagini da testo, ecc. L’obiettivo è chiamarli col proprio nome.Prevedi meno, spiega di più.
Come succede per ogni innovazione digitale (vedi Metaverso, Criptovalute, Nft) c’è sempre il rischio di spezzettare l’informazione e polarizzarla tra previsioni catastrofiche ed esaltazioni esagerate e futuristiche. Il rischio è di creare nel lettore un’ansia piuttosto acuta. Meglio spiegare con calma le applicazioni immediata della tecnologia che lanciarsi troppo in previsioni - totalmente positive o negative - su cui neanche gli scienziati concordano.Non esagerare.
Collegato al punto sopra.
Just because the various fathers and godfathers of AI are talking about the implications of artificial super intelligence doesn't mean we've gotten close to solving for the fact that machine vision applications can be confounded by adversarial attacks a 5-year-old could think up.
Concentrati sulle persone che stanno costruendo i sistemi dell’AI - e sulle persone che saranno affette dal loro rilascio.
L’AI non si sta sviluppando da sola. La stanno sviluppando le persone. Quelle stesse persone che quasi sempre lavorano per i 4-5 gruppi protagonisti del Capitalismo della sorveglianza: Google, Amazon, Facebook, Apple, Microsoft. E che dobbiamo raccontare, e criticare, senza sconti.Parla strategicamente dei singoli prodotti.
Insomma, fai delle recensioni critiche dei prodotti di AI, per farci capire chi sta vincendo la guerra dell’AI.Dicci a cosa stiamo rinunciando.
Dai conto delle negoziazioni sulle policies dei colossi dell’AI e su quali sono i valori in ballo.Ricorda che niente è inevitabile.
C’è questa tendenza tra i megadirigenti a dare per scontato il dominio prossimo di un AI priva di regolamentazione. No way, abbiamo ancora tempo per costruire e formare la nuova generazione tech e di tech policy a nostro piacimento.
Altre risorse sull’AI.
Buoni consigli sui prompt.
5 giornalisti sul futuro dell’AI nel giornalismo
💡 Cool Creators
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Chi è 👉 NewMartina, ragazza di Napoli - vero nome Carmen - che lavora nel negozio di famiglia di cover per cellulari.
Che numeri ha 👉 4mln follower su TikTok. Un mese fa ne aveva circa la metà.
Cosa fa 👉 Si filma mentre cambia le pellicole e le cover.
Perché mi ha colpito 👉 Incarna quasi tutte le caratteristiche identitarie dei TikToker:
lavoratrice specializzata su una verticalità,
video dinamici che si concludono con un prodotto finito,
gesti ripetuti ossessivamente,
Asmr,
parole quasi inesistenti.
e capitalizzazione immediata di quell’attenzione tramite il lancio di prodotti legati a quei video (Martina ha già lanciato una linea di borse porta cellulare col suo marchio).
Il percorso se ci pensate si lega benissimo alla strategia di TikTok, che vuole espandere sempre più il suo lato ecommerce. Creator-venditori come New Martina sono gli ambassador perfetti di una piattaforma che unirà sempre più contenuti e compravendite.
🙌 Pezzi belli belli
🤬 «I bambini di Pornhub». Un titolo perfetto per una bella inchiesta del 2020 del New York Times sui video di bambini presenti sul portale. «After a 15-year-old girl went missing in Florida, her mother found her on Pornhub — in 58 sex videos».
🎮 C’è un futuro per il giornalismo dei videogames? Spero di sì, ma la situazione non è delle migliori.
📺 Compilation di giornalisti che non sanno di essere in onda. A-do-ro.
🤳 Dice che la creator economy è in difficoltà. E forse è vero.
Lo sterminio nazista nel diario ritrovato di Carla Simons. Morta ad Auschwitz nel ‘43.
⚒ Tools & How-to
Questo Eagle mi sembra buono per organizzarvi le foto.
Basta una parola, di 6 lettere, per ottenere il favore che volete.
Ogni tanto sto usando questo strumento di ChatGpt per avere un sommario dei video Youtube.
💵 Work
Edenred cerca un Social media specialist.
Contents pure.
3bee un Copywriter.
Panerai vuole un Digital media specialist.
Chaberton un Head of social.
Domus un Editor.
Ok, direi che è tutto.
Torno a prendere un Oki e ci vediamo mercoledì!
Wow, dei numeri aggiuntivi della newsletter sarebbero fantastici! Sempre sul pezzo, mai banale... veramente top!
Ci piace sempre di più questa newsletter! Nel caso non l'avessi ancora ascoltato, ti consiglio il podcast del NYT "Hard Fork" con il tuo mito Casey Netwon :)