Bonjour, vi scrivo dal campus H-Farm di Treviso, dove partecipo a un evento con Audi, che posto stupendo! Allora, qualche info di servizio
🇺🇸 Domani parto per New York!!! Un mio amico mi lascia casa - in cambio dovrò accarezzare il suo gatto. Lavorerò un paio di settimane da Williamsburg, quartiere che adoro. Se avete spunti scrivetemi!
Più in basso trovate 🚨 un’offerta di lavoro! 🚨 mi raccomando!
🎉 Chiudiamo l’anno in bellezza: dopo l’intervista a Taylor Lorenz, nel numero di oggi c’è uno studio realizzato in esclusiva per Digital Journalism da TBWA Italia che spero vi interesserà!
Partiamo!
Venerdì sarò ospite di Ale Cattelan su Radio Deejay.
Ci vado una volta al mese per commentare i 4-5 fatti principali degli ultimi 30 giorni.
E proprio ieri mi sono creato un Gpt personalizzato che sto addestrando per aiutarmi.
Ma questo discorso lo finisco più in basso... prima voglio darvi qualche dato.
💥 Uno studio di TBWA per Digital Journalism sull’AI
Mi sto interrogando sul livello di fiducia che abbiamo nei confronti dell’AI.
Proprio per questo, abbiamo fatto una collab con TBWA Italia.
È una delle agenzie pubblicitarie più famose al mondo, che tra le altre cose pubblica Backs\ash: una serie di pubblicazioni sui trend culturali globali, scritti grazie a oltre 300 Culture Spotters sparsi in 45 città del mondo.
Ci siamo chiesti quale sia la fiducia attuale degli italiani - e dei giornalisti italiani - nei confronti dell’Intelligenza Artificiale.
TBWA ha fatto un’elaborazione per Digital Journalism, su base dati GWI, che coinvolgono più di 40.000 italiani, io l’ho letta ed ecco alcune cose che mi hanno colpito.
1. Siamo meno timorosi degli americani 🇺🇸
L’Europa e l’Italia mostrano una prospettiva più ottimista verso l’IA rispetto agli Usa.
Secondo TBWA, «Questo potrebbe essere dovuto dal fatto che i Paesi europei stanno promuovendo politiche favorevoli all’IA (ad esempio, l’AI Act dell’UE), creando maggiore fiducia nel potenziale della tecnologia».
Il minore entusiasmo registrato in Usa potrebbe riflettere preoccupazioni legate all’impatto sociale dell’IA, tra cui etica, privacy e perdita di posti di lavoro».
2. Noi italiani siamo nella media 🇮🇹
Siamo perfettamente nella media tra i Paesi analizzati.
Credo, ma su questo non ho dati, che la fiducia dipenda anche da due fattori.
Le discussioni in atto sulla regolamentazione a Bruxelles, sintomo che sì, qualcuno si sta occupando dei pericoli dell’AI.
E il fatto che non abbiamo letto grandi titoli su licenziamenti dovuti all’AI: spoiler, arriveranno, e lì prevedo un calo generalizzato dell’eccitazione nei confronti della tecnologia.
3. L’AI è superata soltanto dall’energia pulita 🌍
Un’altra elaborazione fatta da TBWA per Digital journalism riguarda le tecnologie per cui nutriamo più aspettative. Al primo posto l’energia pulita, seguita dall’AI e dalla Medicina.
Interessante come siano praticamente finite nel dimenticatorio tecnologie e termini che fino a un paio d’anni fa riempivano i nostri feed, come Blockchain, Nft e Metaverso 🥺
4. I giornalisti sono più eccitati degli altri per l’AI ✍️
Ebbene sì. Spostando il focus di attenzione al cluster dei giornalisti, il livello di attesa per l’intelligenza artificiale rimane pressoché uguale per i colleghi Europei e Nord Americani, mentre sale di 4 punti percentuali per giornalisti italiani rispetto alla popolazione generica.
E quindi?
Ora, ricordate il Gpt personalizzato di cui vi parlavo?
Si chiama «Proposte Cattelan»: ogni mese mi trova «15 proposte di fatti politici, tech e di società avvenuti nell’ultimo mese».
Per ciascuno deve fornire «titolo, abstract e soprattutto proposta di taglio di analisi mediatica».
Non è eccellente né risolutivo né affidabile. Non ancora perlomeno. Ma è un piccolo esperimento: un primo addestramento artigianale che mi aiuta a imparare e dialogare con una nuova tecnologia che è lì, pronta a investirci in qualche modo.
È uno dei tanti modi con cui potremo usare l’AI nel nostro futuro: per appaltarle lavori back-end che richiedono un basso sforzo intellettuale e soprattutto per fare cose front-end che non abbiamo ancora mai pensato.
Ovviamente, fidandoci di lei e soprattutto investendo sulla nostra capacità di gestirla…
🙌 Pezzi belli belli
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Contenuto in collaborazione con ecomunicare
Ho ricevuto un messaggio dall’agenzia ecomunicare che diceva di star cercando professionisti e professioniste della comunicazione, in particolare di una persona curiosa, appassionata di scrittura e a cui piaccia informarsi da inserire nel team.
In pratica, se sei qui a leggere questa newsletter è molto probabile che tu abbia qualcosa in comune con la persona che stanno cercando.
Quindi, per conoscerli meglio e dare un'occhiata alla candidatura, puoi cliccare su questo link 👇
📚 L’hai letto?
Di cosa parla ✍️ Un esperimento: chiamare 50 tra i migliori economisti al mondo e farli discutere di come spenderebbero 75 mld per migliorare il mondo.
Perché lo consiglio ✌️ Perché fa capire come a volte affrontiamo in maniera poco razionale problemi che ci sembrano insormontabili
Un passaggio bello 📝 «Alcuni dicono che non si può valutare economicamente una vita umana. Ma nella vita quotidiana lo facciamo continuamente. Quando stabiliamo i limiti di velocità, stiamo comparando i benefici di meno vite perse con i costi derivanti da tempi di trasporto più lunghi»
⚒ Tools
Puoi «passeggiare» in qualsiasi città del mondo, dalla tua scrivania
L’AI che ti riassume e schematizza i podcast
Se vai a correrre o passeggiare, qui puoi generarti un percorso sempre diverso da fare
«Ogni call dovrebbe portare a un output» e altri 19 velocissimi consigli per essere più produttivi
✍️ P.S.
Il link più cliccato della scorsa settimana è la lista di tutte le professioni che stanno crescendo più velocemente.
Daje, a giovedì prossimo!
Leggendo in poche righe del tuo soggiorno a Williamsburg da un amico e l'apparizione mensile da Cattelan, ho fatto una crasi e ho pensato che l'amico fosse lui. Non mi torna però il gatto. Comunque buon soggiorno e buon accarezzamento felino.