E buongiorno!
Giornate intense.
🎧 Sto cimentandomi nella lettura di un podcast su una storia fighissima della II guerra mondiale, di cui poi vi parlerò.
🤣 A Show Off (videopodcast Will-Sky condotto da me e Giulia Valentina) abbiamo parlato con Michela Giraud di un tema che mi fa volare: i limiti - veri o presunti - della comicità.
📅 Venerdì sono ad Alessandria con il mio compare oritano Emilio Mola. Vediamoci!
🍺 La serata a Milano con Imille è entrata di diritto nella top3 delle presentazioni di Sociability più belle: un sacco di ragazzi e ragazze, Q&A, birra, pizza.
🧑💻 15 Q&A su questa newsletter
Oggi puntata parzialmente egoriferita. Ma forse ce n’è bisogno.
Sentivo la necessità di fare un punto su cos’è questo spazio per le persone che si sono aggiunte negli ultimi mesi e per aggiornare invece quelle che questo spazio lo frequentano da un po’ di tempo.
Perciò ho raccolto le domande che mi sento fare più spesso da amici, colleghi e semplici lettori. Partiamo!
1. Quando è nata questa newsletter?
Nel 2019. Lavoravo a Vanity.
2. Perché?
Cercavo uno spazio di espressione personale in cui condividere un po’ di riflessioni sul mestiere e sul digitale. La newsletter - si iniziava a parlare di rinascita delle newsletter - era la cosa migliore: uno spazio pulito, libero dagli algoritmi e dal rumore.
3. Quanti iscritti hai?
14,4 mila. Sono aumentati parecchio a partire da settembre: credo sia dovuto al passaggio a Substack e a un maggiore investimento da parte mia.
4. Chi sono i tuoi iscritti?
Per questioni di privacy non ho dati precisi, ma sono per lo più operatori della comunicazione (giornalisti, uffici stampa, marketers, aspiranti tali). In ogni caso, appassionati di digitale.
5. Che open rate hai?
Tra il 55 e il 60%. Tradotto: ogni 100 persone che ricevono la newsletter, circa 60 la leggono.
6. Quali sono state le puntate più lette?
Quella in cui ho raccolto i vostri consigli professionali più belli (open rate 69%)
Quella brandizzata in cui ho parlato di salute mentale di noi lavoratori digitali (68%)
Quella su come si scrive una mail (68%)
7. Come scegli di cosa parlare?
All’inizio parlavo quasi esclusivamente di esperimenti di giornalismo online (sui siti…). Durante la pandemia ho parlato molto più dei social. Dal 2022, come questi stanno plasmando il nostro modo di informarci e fare attivismo. Adesso sto cercando di allargarmi ad altri argomenti, ma sempre con un taglio «internettiano».
8. Quanto ci metti a farla?
Ora ho velocizzato. 3 ore a settimana, solitamente il mercoledì pomeriggio. Dal bar.
9. Che tool usi?
Pocket per salvarmi gli articoli e gli spunti interessanti durante la settimana.
Canva per farmi le grafiche.
Substack per pubblicare.
10. Chi è il tuo modello?
Casey Newton, che domande.
11. Perché la fai?
Oltre ovviamente al divertimento che mi procura - driver principale - tre motivi.
Mi costringe a rimanere continuamente aggiornato sullo scenario in cui mi muovo.
È un curriculum 2.0. Mi permette più di qualsiasi altro strumento di far conoscere la mia scrittura e le mie passioni all’esterno.
È un mezzo fantastico per tirare su una community di persone con la mia stessa passione.
12. Riesci a monetizzarla?
Indirettamente. Ho creato più contatti e opportunità di lavoro con questa newsletter che con qualsiasi altro strumento.
13. E hai mai pensato di monetizzarla direttamente?
Non credo che questa sia una newsletter meritevole di essere pagata. Ma credo negli accordi con i brand. Al momento ho fatto un paio di branded content (qui per esempio quello con Serenis). E una volta un banner (qui con Salesforce).
Per il 2023 l’obiettivo è quello di mettere sempre più banner - ma non banner classici modello pubblicità. Voglio creare spazi più innovativi e informativi di promozione.
Se qualcuno è interessato, può scrivermi a francesco.oggiano@gmail.com
14. Come la promuovi?
Eh, la cosa più difficile della newsletter è la sua promozione. Ho provato di tutto, ma la via più efficace restano le cross-promotion con altre newsletter.
15. Come posso fare a sostenere questa newsletter?
Ok, questa è una domanda che ho aggiunto io ;) Ma semplice: inoltrala a chi vuoi in mail oppure condividila sui tuoi social, mettendo il link della puntata. E grazie!
«La più grande occasione mancata degli ultimi anni»
Immagino conoscerete quella figata di Vice.
Purtroppo è un po’ in crisi: il Ceo se n’è andato la scorsa settimana sbattendo la porta; il piano di quotarsi è fallito; i licenziamenti dei dipendenti (circa 3.000 la forza lavoro) sono sempre più frequenti; la ricerca di un acquirente non pare vicina al successo; secondo il Financial Times persino i pagamenti ai fornitori starebbero subendo dei ritardi.
Ora, Bryan Morissey ha parlato di Schadenfraude interna ai media. Tradotto: molti media americani stanno inconsciamente godendo per le difficoltà del fondatore di Vice Shane Smith, andando a rivangare le vecchie storie dei suoi eccessi.
Lui è il fondatore di Vice, quello che ha portato un magazine canadese a diventare una delle media company più brillanti al mondo. C’è questo suo ritratto al veleno uscito su Semafor:
Tra le altre cose, Shane Smith ha comprato una montagna in Costa Rica, acquistato la villa resa famosa da Beverly Hills Cop a Santa Monica da 23 milioni $, speso 300.000 $ per una cena a Las Vegas, guidato per anni una Rolls Royce vintage, organizzato festini con pin-up e dispensato bonus ai dipendenti in forma di mazzette di banconote per un totale di 1 mln $ ai party natalizi.
Erano tempi d’oro e di contante.
Era il 2014.
Vice fece un aumento di capitale da 500 milioni $.
Shane Smith - retroscena scoperto oggi da Semafor - ottenne per sé 100 milioni $ e uno stipendio da 1,6 milioni $.
Poi arrivò il 2015.
Nei piani di Smithm Vice sarebbe arrivata a valere 50 miliardi $ entro il 2030 (yep, miliardi).
Arrivò Disney.
Offrì 3 miliardi $ per comprarsi tutto.
Shane Smith rifiutò. Erano bruscolini, in confronto alle sue previsioni.
Come ha scritto il Financial Times, fu forse quella una delle più grandi occasioni mancate degli ultimi anni dell’editoria.
«Dal 2017 a oggi, Vice ha visto frenare la sua crescita, mancando quasi tutti gli obiettivi finanziari», continua il FT. Il modello di sostenibilità rimane incerto, l’interesse degli investitori nel campo dei media e delle startup è in calo, i tassi d’interesse in rialzo. «Se Vice riuscirà davvero a trovare un acquirente - cosa che sta provando da un anno - molto probabilmente lo farà a meno di 3 miliardi $».
E così, tutti si chiedono che fine abbia fatto Shane Smith, che è ancora presidente esecutivo di Vice. «La società non commenta. Lo stesso Smith, una volta molto più presenzialista, ha passato gli ultimi anni a limitare la sua esposizione pubblica», continua durissimo Semafor, secondo cui il cambio dei tempi si è visto la scorsa settiamana al festival dei media di South by Southwest, ad Austin.
«Negli scorsi anni, Vice organizzava party con protagonisti capretti, piste di pattinaggio e rapper famosissimi.
Quest’anno, al Festival la società non si è vista da nessuna parte.
Smith, però, non era molto lontano.
Una persona l’ha visto ad Austin.
Giocava a carte in una SoHo house».
💡 Cool Creators
Chi è 👉 Andrea Liconti, proprietario di un negozio di compravendita di accessori di lusso a Milano.
Che numeri ha 👉 350k su TikTok, 100k su Ig.
Cosa fa 👉 Filma le trattative con le persone che vanno nel suo negozio a vendergli roba usata.
Perché mi ha colpito 👉 Perché - nonostante ogni tanto sia urticante - è la quintessenza di TikTok: mi insegna come si tratta un prezzo, le storie degli accessori e mi fa conoscere un sacco di personaggi.
🙌 Pezzi belli belli
🏳️🌈 «Fondarono una comunità per accogliere gay ripudiati dalle famiglie. Decenni dopo, vivono ancora assieme». Il New York Times entra nella «Golden gays», comunità di Manila.
📹 «Sorry you went viral». Il Washington Post, un fantastico titolo e le star improvvise di TikTok.
🌎 Posti a caso, stupendi, presenti su Street View.
🇺🇸 Come il centro di San Francisco si sta svuotando. Che peccato.
⚒ Tools & How-to
La bellezza è questo video con le regole di scrittura di Jack Kerouac. 13.«Rimuovi ogni inibizione letteraria, grammaticale e sintattica». Ma pure la 4: «Be in love with your life».
Capiamo che cos’è la leadership: prendersi la responsabilità per cose che nessuno ti ha chiesto di fare.
Domanda che spesso mi fate: ma quindi conviene essere specializzati o generalisti? Io generalista tutta la vita, ma qui c’è un bel dibattito.
💵 Work
La penna del web cerca un Editor.
Freeda un Casting specialist.
Medialab un Growth media lead.
La Fiaccola vuole un Redattore.
Iapwe un Content editor.
Smartpricing pure.
Daje,
torno a lavorare e ci sentiamo giovedì.
Per questa predigo un open rate del 71%
Sul "perché lo fai" credo ormai ci sia una buona unanimità tra gli autori, pur con numeri inferiori.
E passa la fatica 😅