Molto interessante. Mi pare che il caso specifico riassuma tutto il potenziale e tutto il preoccupante della IA.
Da un lato, direi che i “padroni” delle varie IA apparentemente hanno tutto l’interesse a non far morire i propri fornitori di notizie. Dall’altro temo che tra poco se li compreranno…
Inoltre, gli articoli dei media tradizionali sono già sintesi e interpretazioni delle notizie. Se ci aggiungiamo un ulteriore livello di sintesi e interpretazione, magari anche solo nelle “sfumature”, ma quasi certamente non “neutro” e disinteressato ne esce un prodotto che potremmo forse definire iperprocessato, come quei cibi ritenuti dannosi per la salute.
Molto interessante. Mi pare che il caso specifico riassuma tutto il potenziale e tutto il preoccupante della IA.
Da un lato, direi che i “padroni” delle varie IA apparentemente hanno tutto l’interesse a non far morire i propri fornitori di notizie. Dall’altro temo che tra poco se li compreranno…
Inoltre, gli articoli dei media tradizionali sono già sintesi e interpretazioni delle notizie. Se ci aggiungiamo un ulteriore livello di sintesi e interpretazione, magari anche solo nelle “sfumature”, ma quasi certamente non “neutro” e disinteressato ne esce un prodotto che potremmo forse definire iperprocessato, come quei cibi ritenuti dannosi per la salute.
Forse, è giunto il momento di abbandonare metriche come il CTR e concentrarsi su citazioni e branding.
La SEO smette i panni tecnici e assume quelli di una mera trattativa commerciale.